C’è un argomento che nel web va per la maggiore, ed è l’argomento più vecchio del mondo.
Il sesso.
Tutti a proclamare, esplicare, raccontare, esibire, lamentare, condire, dimostrare, sintetizzare l’atto e gli organi correlati, che oramai gli stessi organi ce li hanno lavati, pelati, tritati alla julienne, passati in padella con un po’ di olio e burro e arrostiti per bene.
[Continua..]
Non se ne può più.
Stanno trasformando una cosa sana e divertente in un gioco delle parti banale, noioso e vomitevole.
Per carità eh, non è che adesso dobbiamo fare tutti gli animatori dell’azione cattolica e fingere che il sesso non esista. Sia mai.
Parliamone pure, guardiamolo, discutiamone addirittura ma con un minimo di eleganza, di savoir faire.
In giro potete trovare delle gran insalatone di sesso e cinismo, sesso e rivendicazione, sesso e libertà, sesso e arroganza, sesso e padronanza.
Sesso e sfiga, se mi permettete.
Che poi, cosa ci sarà mai da dire sul sesso, davvero non lo so.
E’ tutto talmente naturale, personale e intimo.
Si ha così bisogno di conoscere come, quanto e dove lo fanno gli altri?
E gli altri hanno così tanto bisogno di dircelo?
Ma che me ne frega, ragazzaprocacesenzapudore, di sapere quanti pifferi hai suonato?
E che me ne frega, ragazzomaschiososenzatimore, di sapere quante fringuelle hai catturato?
Chi parla troppo, ha qualcosa da nascondere. O forse nasconde troppo poco.
Ecco, finalmente ho parlato di sesso anch’io e uuuuuh, come mi sento fica.
Concludo gridando a gran voce: Fatelo come vi pare, quando vi pare, per quanto vi pare.
Ricordate solo una cosa: riempire un buco, non colma una voragine.
That’s all Folks.
